Procedendo verso nord, oggi ho il vento dell'ovest, sempre
alquanto collerico, che cerca di buttarmi fuori strada. I primi tre
quarti dell'itinerario sono la perfetta esemplificazione del nulla.
Incredibilmente proprio in questa fase incrocio una coppia di giovani
cicloturisti: lui cavallerescamente la protegge dal vento e ha la
tipica espressione di chi vorrebbe tanto essere altrove, lei è
contenta e mi saluta con incredulità ed entusiasmo.
Un problema molto fatidioso qui in Spagna è che spesso
gli alberghi non servono la prima colazione. Pessimo, per un cicloturista.
Nell'ultimo quarto di giornata la tappa trova il suo pieno
riscatto. La cittadina di Almudévar mostra in lontananza una
chiesa e delle rovine sulla sommità di un colle. Vado a verificare,
e scopro che vi soggiornano numerose cicogne, le quali, infastidite
dalla mia presenza, dànno vita a uno spettacolo di volo. Meraviglia
delle meraviglie.
Il sole è caldo, ma il vento è fresco, e non
impetuoso come a fondo valle, e in quel contesto vivo uno di quei
momenti di beatitudine che capitano sempre almeno una volta in un
ciclogiro, e che da soli lo giustificano.