Tanto per cominciare bene la giornata, si fa una bella passeggiata di un'oretta per le vie di Arles.

L'uscita dalla città avviene attraverso la vecchia statale per Salon, parallela a una superstrada che si porta via la maggior parte del traffico. Per i primi chilometri si procede sostanzialmente in piano, e all'ombra. Poi, dopo il paese di St-Martin-de-Crau, ci sono circa 22 chilometri molto meno piacevoli: in parallelo ora scorre un'autostrada a pagamento, e molti veicoli, per la maggior parte autocarri, si riversano sulla strada normale. Per lunghi tratti le banchine laterali sono strette o inesistenti, e c'è un gran sole. In giornata la temperatura toccherà più volte, sulla strada, i 39°.

Fino a Salon si sale lentissimamente e con estrema gradualità. Dopo Salon la salita si fa un po' più decisa, e poco prima di Aix si arriva a circa 330 metri di quota, per poi scendere precipitosamente negli ultimissimi chilometri.

Salon ha belle case e una notevolissima chiesa del XIII secolo, St-Michel.

Ax-en-Provence è cara. Gli alberghi hanno prezzi assolutamente fuori standard, e anche una semplice pizza non costa meno di 12 €. E' d'altronde tempo di festival, e quello di Aix è forse il più prestigioso fra i festival estivi della Provenza. In questi giorni, tanto per dare un'idea, è in cartellone "Da una casa di morti" di Janácek sotto la direzione di Pierre Boulez.

Per trovare una camera a un prezzo abbordabile (ma comunque decisamente più alto della media) debbo allontanarmi un po' dal centro, oltre la stazione ferroviaria. In cambio, posso disporre di una stanza straordinariamente ampia. Mi verrebbe quasi voglia di mettermi a giocare a petanques, se solo le avessi con me (le bocce, intendo). Ci sono perfino un frigorifero e un piano-cottura, per prepararmi uno spuntino fra una partita e l'altra.

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