Il resto del percorso, che passa per Sceaux-sur-Huisne, è molto vallonato e piuttosto noioso.
Arrivo a Le Mans attorno alle 18. Seguendo le indicazioni tabellari per la stazione ferroviaria, vengo indotto a compiere quello che in termini tecnici si definisce "giro dell'oca". Nelle città di una certa dimensione la mia prima meta, dovendo anzitutto cercare una sistemazione per la notte, è sempre la stazione ferroviaria. Un vantaggio degli alberghi vicino alle stazioni è che al mattino si può far colazione molto presto.
A due passi dall'albergo che ho scelto si è fermata un'autoambulanza. Stanno cercando di rianimare un uomo sdraiato sul marciapiede, ma temo senza successo.
Le Mans ha una parte moderna molto gradevole, ma so che c'è anche una parte antica, non al centro topografico, che avevo visto nel bel film di Rohmer "Le beau marriage". La trovo, ed è effettivamente stupenda come sembrava nel film.
Anche qui come a Chartres dopo una certa ora si può assistere ad uno spettacolo di luci proiettate sulla cattedrale e su altri edifici.
Rientro in albergo che è quasi mezzanotte.