1. MILANO - BRESCIA
117,9 km - disl. 240 m
Mappa realizzata grazie a Google Maps
Il primo giorno per me è sempre molto difficile. Per esempio, riesco a infilare nella prima mezz'ora dopo il risveglio, nell'ordine: scivolata della mano sinistra sul bordo del bidet con sonora testata contro la parete di fronte; sportellata in un occhio con l'antina della credenza in cucina, fortunatamente attutita dagli occhiali; e infine... infine... Non mi ricordo più, dev'essere colpa della testata in bagno. Ah, no, ecco, pollice forato con una spilla di sicurezza. E meno male che era sicura. Poi scendo in garage e scambio le due borse laterali sul portapacchi per ben due volte, secondo lo schema aba, per ragioni degne di Stanlio e Ollio. Sono già le 8,28 quando finalmente riesco a partire, anche se già un po' malconcio nel fisico e nel morale.
Il meteo, almeno quello, è rassicurante. Da via Melchiorre Gioia fino a Cassano d'Adda (con il supplemento di Groppello), si percorre la bella e ben curata ciclabile della Martesana. A Groppello c'è da vedere il rudún, ruotone, che è un grande mulino ad acqua affiancato da un antico lavatoio.
La meta successiva è Treviglio, dove non ero mai stato. Ha un piccolo ma elegante centro storico raccolto intorno al Santuario. Santuario chiama santuario, ed eccomi così in breve a Caravaggio. L'interno della chiesa è un po' stucchevole e piuttosto buio, ma il complesso, con i lunghi portici ad anfiteatro, è suggestivo.
Le belle pianure della bassa bergamasca mi accompagnano a Pagazzano, unico castello lombardo (visconteo) interamente circondato dalle acque, secondo quanto afferma il cartello illustrativo. La costruzione dell'edificio ebbe inizio nel XIV secolo. Arrivato a questo punto osservo che i km percorsi sono già 11 in più (59 contro 48) rispetto al programma. Si rende necessaria qualche rinuncia, associata a qualche integrazione: il bonus trovato lungo il tracciato sostitutivo è Romano di Lombardia, col suo castello. Qui, dopo 72 km, mi concedo un riposino all'ombra. Fa piuttosto caldo: il termometro del ciclocomputer mi dà una massima reiterata di 35 gradi. Le campagne verso Brescia sono molto più ondulate.
A 20 km da Brescia altra fermata, il tutto per scongiurare i miei soliti problemi di stomaco del primo giorno. L'operazione ha successo, anche se arrivo alla periferia di Brescia alle 20,30 passate, e non ho voglia di uscire per andare a una pizzeria qui nei pressi, che siccome è sabato sarà sicuramente affollatissima. Ora sono le 22,15 e sono un po' pentito della rinuncia, ma è anche un po' troppo tardi per rimediare.
Ho bisogno di dormire. Dormo.
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