8. MALALBERGO (BO) - FORLIMPOPOLI
110,5 km - disl. 251 m
Mappa realizzata grazie a Google Maps
Nell'albergo di Malalbergo che sto per lasciare sono ospitati numerosi anziani provenienti da una casa di riposo distrutta da un incendio. Chi mi serve la colazione mi racconta che qualche giorno fa è passato di lì Joop Zoetemelk, grande campione del ciclismo olandese. Adesso è un cicloturista come me. Quando la bici è la passione di una vita. Sua moglie, di fronte al debordante entusiasmo dell'albergatore, ha commentato: "Lo vedi che sei ancora popolare?".
A Bologna, dopo una lunga passeggiata sotto i portici, localizzo grazie all'iPad un negozio Apple, dove vorrei acquistare il cosiddetto "camera kit", che consentirebbe di copiare le foto dalla fotocamera alla tavoletta, ma mi dicono, qui come altrove, sempre la stessa cosa: "ancora non l'ha visto nessuno". Per il resto, l'iPad è una cannonata.
Così come "Silvia non è cattiva", la via Emilia non è piatta come molti pensano, ed è meglio così. Fa leggermente meno caldo di ieri, o forse sono io che mi sto abituando a questo clima africano. Da queste parti sopravvivono ancora parecchi incroci regolati da semafori. Non ha senso: le rotonde hanno risolto molti problemi; evitano le code e riducono drasticamente le probabilità di incidenti gravi.
Di ogni centro principale lungo la via Emilia, mi fermo ad osservare qualcosa: la Rocca di Imola, il Duomo di Faenza, la Rocca di Forlimpopoli. A pochi metri da quest'ultimo monumento, trovo l'albergo per la notte. Il gestore assomiglia tantissimo a Gigi Delneri, neo-allenatore della Juventus. A Forlimpopoli, dove tutto parla di Pellegrino Artusi, si mangia bene come ci si aspetterebbe.
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