20. VALENZANO (BA) - LOCOROTONDO

66,4 km - disl. 623 m

Mappa realizzata grazie a Google Maps

La notizia, non buona, di questa mattina è che già uscendo dall'albergo fa un gran caldo. Se tanto mi dà tanto...

La prima parte dell'itinerario è il completamento del percorso di ieri, e al contempo un neutro avvicinamento alla zona dei trulli. L'unico pallido spunto di interesse è il castello di Conversano, tanto pallido che sono più attratto dalla stazione di servizio attigua, col suo bar.

I primi trulli cominciano a vedersi alle porte di Castellana Grotte. In genere i trulli non sono esibiti, bisogna cercarli fra gli ulivi. Stasera l'albergatrice mi ha spiegato che costruire un trullo non è semplice, e occorre utilizzare la pietra di queste parti. Recentemente gli albanesi ne hanno costruiti alcuni nel loro paese, dopo essersi istruiti qui, e anche dei francesi stanno cercando di percorrere la stessa strada. Mi ha anche confermato la storia degli ulivi secolari rubati per venderli alla gente del nord. Pare però che, esaurito l'effetto sorpresa, ora il business sia stato bloccato.

Da Castellana a Alberobello corre una strada scossa da continui saliscendi e resa fornace da un sole implacabile: la temperatura oscilla fra i 41 e i 42 gradi.

Alberobello, che sorge a oltre 400 metri di quota ed è nella lista dei siti Unesco, è affollata di turisti nel centro storico, quasi sgombra invece nel quartiere adagiato sull'altro colle, da me ignorato completamente nel 1997. Spettacolo. Ho preso in mano la Canon di un turista (per scattare una foto alla famigliola): pesa molto più della mia D700, e ha un mirino triste.

Faccio peraltro un giro anche nel centro storico principale, ancora una volta troppo affollato di turisti e di botteghe turistiche, e poi mi avvio verso Locorotondo.

La destinazione finale di oggi sarebbe Ostuni, ma quando arrivo a Locorotondo sono quasi le 18, che da queste parti è un'ora tarda, e io ho già imbarcato troppo calore per aver voglia di proseguire.

Riesco anche a dormire un'ora prima di uscire per la cena, che consumo al "Paradiso della Valle d'Itria". 6 euro per una pizza enorme e buonissima, con anticipo di olive e bruschetta olio e pomodoro, e un litro di minerale. Cose d'altri tempi, ma per stomaci d'oggi. Anzi, per uno stomaco d'oggi in particolare, il mio.