6. BORMIO - PONTE DI LEGNO
48,5 km - disl. 1471 m
Mappa realizzata grazie a Google Maps
Oggi era la giornata del Gavia. A seconda delle condizioni meteorologiche, poteva essere una giornata esemplare o un inferno. Il primo cielo del mattino non era entusiasmante, ma poi è andata bene. Ha piovuto solo qui a Ponte di Legno un quarto d'ora prima del mio arrivo, e un'ora più tardi. Fortunello. Prima di affrontare la salita ho fatto due passi nel centro di Bormio cogliendo l'occasione per comprare un pezzo di focaccia che mangerò poi a Santa Caterina Valfurva (non perché non riuscissi ad aprire il sacchetto, era programmato così). L'ascesa è ben poco regolare. Fin dall'inizio si alternano strappi e spianate, il che annulla il vantaggio di avere lo stesso dislivello rispetto all'altro versante, ma con più chilometri. Tuttavia il vantaggio nell'affrontare il Gavia da Bormio è un altro: i paesaggi. Viaggiando lentamente si ha modo di goderseli, e col pretesto di fotografare spesso ci si può concedere qualche pausa in più. Molta nuvolaglia, ma niente pioggia. La temperatura, a ridosso del valico, è scesa fino ai 13 gradi. Ho visto ben 4 marmotte molto da vicino. La discesa, tutta asfaltata, è pressoché irriconoscibile, anche se ho individuato il passaggio nel bosco in cui 22 anni fa, sullo sterrato un po' malmesso con una bici meno carica di bagagli ma con il 44x27 come rapporto più corto, fui costretto a condurre il velocipede a mano. Anche la galleria in prossimità del laghetto è stata sistemata per bene, e dotata di luci contro la parete a valle, a beneficio di chi scende. In discesa la temperatura è calata fino ai 12 gradi. Fortunatamente non si è messo a piovere: non avrei apprezzato per niente. Bellissima tappa, insomma.
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