15. SAINT-SERNIN-SUR-RANCE - ALBI

59,4 km - disl. 524 m

Mappa realizzata grazie a Runtastic e Openstreetmap

Parto tardi, alle 9,25, perché ho dedicato un po' di tempo allo studio delle cartine per i prossimi giorni. Come già ben sapevo, avendo già fatto tappa anni fa a Saint-Sernin, dopo una brevissima discesa mi toccano circa 8 km di salita su strada larga e con pendenze maligne. Guadagno quasi 450 metri di dislivello. Dopo Alban prendo una deviazione a destra verso Ambialet, borgo antico che si affaccia sul Tarn (ancora lui!). Il lungo-Tarn è lì assai meno scomodo di quello che avevo abbandonato ieri, e mi porta dolcemente ad Albi anche con l'ausilio di due gallerie, una lunga oltre 300 metri, l'altra quasi un chilometro, molto suggestive, ma decisamente sconsigliate a chi soffre di claustrofobia. Sono strettissime e illuminate fiocamente, ma in definitiva più che sicure. Si consiglia un buon impianto di illuminazione sulla propria bici. Altrimenti c'è una deviazione che passa più a monte, destinata ai camion e, appunto, ai claustrofobici (anche se i cartelli alludono solo ai primi). Giungo ad Albi appena dopo le 16. La splendida Albi. Alloggio all'Hotel Ibis Budget Centre. Ibis è il nome dell'Hotel, appartenente a una nota catena, Budget significa che le camere sono un po' più piccole e meno accessoriate delle sorelle maggiori (l'edificio è il medesimo), Centre significa che è prossimo al centro storico. Al ristorante scelgo il Menu Charles Aznavour, così composto: assiette de fois gras avec confiture de figues, pavé de boeuf, glace deux boules. La domanda è: cosa c'entra Aznavour? C'erano altri menu intitolati a famosi cantanti, ma mancavano sia Gianni Pettenati che Mario Tessuto. Ah, e neanche oggi uno straccio di fontana. Ho trovato però una splendida boulangerie aperta alle tre del pomeriggio di domenica. C'era un profumo di pane appena sfornato tale da provocare un orgasmo, o uno svenimento, o entrambe le cose, ma io ero ormai prossimo all'arrivo e ho resistito alla tentazione, prendendo solo da bere.