17.
RIETI - NORCIA

83,9 km - disl. 1107 m

 

Mappa realizzata grazie a Runtastic

 

Dopo un giretto nel centro di Rieti, prendo la statale collinare che porta a Terni o a Leonessa, nel mio caso a Leonessa. C'è una bella luce, ma già si affacciano un po' ovunque nubi che in qualsiasi altro luglio avrebbero abbellito i panorami, e invece predicono il solito pomeriggio di passione. La parte più spettacolare della strada viene dopo il bivio, lo so perché la conosco, ma anche prima non è male. La deviazione per Leonessa s'inerpica subito energicamente ma senza esagerazioni, e conserva un certo fascino paesaggistico. La gemma dell'itinerario è il paese di Morro Reatino, che dà il suo nome alla strada. La parte alta del borgo è al livello della strada, ma poi sbrodola giù per la vallata, percorso da una scalinata. Dopo, la strada spiana per un po', per poi tornare a salire fino a 1050 (per la questura) o 1090 metri (per il mio ciclocomputer). Lo scollinamento avviene in galleria, breve, e poi si scende, attraversando un ardito viadotto, fino alla deviazione per Leonessa. Passata la porta d'ingresso, percorro il lungo e stretto viale che porta alla piazza principale, un vero spettacolo, con la chiesa di San Pietro attorniata da case policrome. Sul lato sinistro del viale, poco prima, si trova una piazza più piccola, con la bella chiesa di San Francesco. In uscita, la strada per Cascia è, dopo una rotonda, sul prolungamento del viale di cui sopra, fatto contromano (preferibilmente sul marciapiede). I nuvoloni sono proprio brutti, ma miracolosamente per un bel po' non succede niente. Sulle prime rampe della Forca Rua La Cama, però, comincia a piovigginare, e subito dopo a diluviare senza ritegno. Di potenziali ripari manco a parlarne. Il nubifragio trasforma la vista davanti a me in un muro, e la sede stradale in un torrente, con tutti i suoi begli affluenti. Dopo circa 6 km arrivo finalmente a Cascia, in prossimità del santuario di Santa Rita. Mi rifugio sotto una tettoia che protegge l'ingresso di un istituto religioso legato al santuario. Esce un padre 89enne col quale si fa una bella chiacchierata, in combutta con una giovane che era diretta a piedi ad un albergo del centro. Intanto avviso l'albergo di Norcia che farò un po' tardi. Dopo un'attesa di oltre mezzora l'intensità della pioggia cala un po', e io posso completare l'itinerario di giornata. Il risultato dell'accurata ispezione delle borse Ortlieb dopo la tempesta mi porta ad elogiare nuovamente la loro miracolosa tenuta. Ricordo comunque che tutta la roba va distribuita in vari sacchetti di plastica.

 

 

   
   

 

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