Andatura media: 14,2 kmh - Media complessiva: 11,3 kmh
Temperatura media: 16,5 °C
Punti d'interesse: Passo Fedaia (Marmolada), Serrai di Sottoguda, Caprile, Colle Santa Lucia, Selva di Cadore
Gradimento: ***/****
Difficoltà: ***
NOTE: Tappa gemella nei numeri di quella di ieri (distanza e dislivello), ma molto diversa nella sostanza. Essendo incalzato da un incombente temporale previsto per l'ora di pranzo, ho concluso il percorso poco dopo mezzodì. Il Passo Fedaia è stato affrontato dalla parte facile sotto una cappa di nubi e con temperature regolarmente sotto i 10 gradi. Peccato per la nebbia sul passo: il ghiacciaio della Marmolada non poteva rispecchiarsi nel lago che gli bagna i piedi come avviene nelle giornate migliori, ma anche in queste condizioni il luogo ha un grande fascino. Alla fine della discesa, famosa per le sue pendenze terribili (terribili per chi sale dal Cadore, ovviamente), affacciandosi da un ponte si possono osservare i danni provocati dalla tempesta Vaia nel celebre Serrai di Sottoguda, uno dei canyon più spettacolari delle nostre Alpi. I lavori di ripristino sono tuttavia iniziati. Il vulnus inferto da Vaia ai boschi della regione si può osservare anche lungo l'ascesa a Colle di Santa Lucia, che parte nei pressi di Caprile. Si tratta di una salita breve e non particolarmente impegnativa, ma che offre incessantemente bellissimi panorami della valle sottostante. Il piccolo villaggio sulla vetta ha belle case antiche. L'arrivo è a Pescul, una delle frazioni di Selva di Cadore, sull'incipit di Forcella Staulanza. Una volta passato il temporale, ho a disposizione più di metà pomeriggio per aggirarmi, a piedi, per la vallata, osservato dai Monti Pelmo e Civetta.