COSA MI E' PIACIUTO:
potrei definirlo un equivalente laico del coevo La
vita è meravigliosa. Mentre però quest'ultima è
fondamentalmente una commedia sentimentale con intenti morali, Scala
al Paradiso (titolo che traduce letteralmente quello americano)
è un meccanismo probabilmente ancora più perfetto e raffinato,
ma con la carica emozionale di una partita di scacchi vissuta da un
computer. Comunque è un film che coniuga compiutamente fantasia
e logica, non c'è nessuno che tira fuori il jolly di una pozione
magica per traghettare la storia attraverso il pantano dell'inverosimiglianza.
Il processo, seppur molto stilizzato, è un piccolo delizioso
trattato di politica e di sociologia. I dialoghi sono pulitissimi, senza
ombra di sbavatura, e le invenzioni grafiche, seppur realizzate a volte
con una certa approssimazione, sono considerevoli. Le sequenze terrene
sono a colori, quelle del Paradiso in bianco e nero, con alcuni virtuosistici
passaggi da una modalità all'altra. Non male la musica.
COSA NON MI HA CONVINTO: come ho già fatto capire a proposito
del parallelo con La vita è meravigliosa, questo è
un film un po' freddo. La perfezione costruttiva non viene mai messa
a repentaglio, ma è come il percorso netto ottenuto saltando
ostacoli di dieci centimetri: i momenti drammatici sono tali solo in
funzione del meccanismo generale, ma emotivamente risultano neutri.
Nelle fantasiose scenografie c'è molto cartone, sembra di vedere
Il gabinetto del dottor
Caligari.
Ho visto Scala al Paradiso in inglese
con sottotitoli in inglese.
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