E' superfluo rimarcarlo: neppure una nuvola.
Però il caldo è diventato molesto soltanto quando s'era
già arrivati ad Asciano. Da Cortona si scende lentamente verso
Camucìa (con l'accento sulla i). Attraverso tenui ondulazioni,
si giunge a Foiano della Chiana. Lungo il percorso troviamo, alla nostra
destra, l'antica Abbazia di Farneta (99).
Merita senz'altro un'occhiata. Da Foiano si sale ai 380 metri della
piccola, splendida Lucignano, con la sua caratteristica forma ovale
(100, 101,
102, 103,
104). Quindi scendiamo a
Sinalunga (250 m), per poi risalire a Trequanda (450 m), borgo minuto
e graziosissimo (105, 106).
La strada per Asciano corre con innumerevoli saliscendi dapprima nel
bosco, ma poi improvvisamente ci proietta all'aperto, nel bel mezzo
delle leggendarie crete senesi (107,
108, 109,
110, 111,
112, 113,
114). Peccato che il
gran sole ci veli un poco i panorami. Si attraversa la ferrovia e si
scende ad Asciano, punto di riferimento fondamentale per chi vuole visitare
con calma questi luoghi magici. Mentre Gaetano prende possesso della
camera, io provo ad inoltrarmi lungo la strada "Lauretana",
che conduce a Siena. Una strada che già ho percorso in passato
per due volte, ma in direzione di Asciano. Tuttavia la calura si è
fatta soffocante, e la foschia sta vieppiù offuscando le viste.
Dopo circa tre km decido di fare marcia indietro. Almeno ho verificato
che la deviazione per Torre a Castello, che dovremo imboccare l'indomani,
sia ben segnalata. La strada è in effetti assai chiaramente indicata,
appena dopo il Ponte del Garbo, da due cartelli turistici. Raggiungo
Gaetano presso l'albergo, l'unico di Asciano, di cui potete avere notizie
seguendo questo link: www.albergoilbersagliere.it
.
|
|