TAPPA 17 : NARNI SCALO - SERRAVALLE DI NORCIA

 

 

 

104,4 km - Dislivello: 1400 metri - Gradimento: ***

 

E' il primo giorno di questo viaggio in cui il sole non darà praticamente mai notizie di sé. Salgo a San Gemini, che ha un bellissimo centro storico (226, 227, 228, 229, 230, 231). All'altezza di Acquasparta, in cui decido di non entrare, probabilmente sbagliando, svolto a destra verso Spoleto, per una bella strada (232) che sale fino a 670 m per poi scendere dolcemente fino a destinazione. E' la Spoleto del Festival quella che mi accoglie (233, 234, 235, 236, 237, 238). Non è facilissimo girarla in bici, nemmeno se condotta a mano, perché le vie della parte alta diventano non di rado delle scale. Ma il problema maggiore viene dopo, quando si tratta di lasciare Spoleto e di imboccare la vecchia statale della Forca di Cerro. Siccome adesso c'è una strada parallela che corre per 4 km in galleria, le indicazioni per la Forca di Cerro praticamente non ci sono più. La solita considerazione verso i ciclisti, ai quali l'accesso alla nuova strada è interdetto.

 

 

 

 

Secondo l'ultimo atlante stradale del TCI, uscito nel 2004, ma che è tutt'altro che aggiornato, la statale della Forca di Cerro parte dalla Flaminia. Non è vero, invece, perché in realtà bisogna seguire l'indicazione per Spoleto (lo so, sto lasciando Spoleto, non è un refuso), e dopo un po', a una rotonda, si dovrà seguire l'indicazione di Narni-Norcia. Io invece, che ovviamente non lo so, vado, vado, vado, e mi ritrovo all'imbocco della strada nuova, la cui inaccessibilità alle biciclette tuttavia è annunciata solo dopo che la strada è stata imboccata. Costava fatica mettere un cartello alla succitata uscita di Spoleto che avverta i ciclisti diretti a Norcia che devono uscire lì? Torno sui miei passi, rifaccio quegli inutili 6 km di sgradevolissima Flaminia, e mi accorgo che in direzione sud l'avviso di uscita per Norcia in corrispondenza di Spoleto c'è. Esco dalla Flaminia, ed entro in un bar per chiedere informazioni. Il proprietario non solo non è in grado di darmi alcuna notizia utile, ma si mette pure a fare del cabaret di quart'ordine, che io non sono nelle condizioni di spirito di apprezzare, quando mi permetto di lamentare la pessima disposizione dei cartelli stradali nella zona. Due avventori, più gentili (e ci voleva ben poco), mi forniscono le informazioni che chiedevo, ma sbagliano a loro volta, facendomi percorrere altri due o tre km per nulla. E' un operaio asfaltatore che finalmente mi dà l'indicazione vincente. Quando torno alla rotonda che ho citato diverse righe sopra, seguo l'indicazione per Norcia-Cascia, e subito dopo un sottopasso c'è un bivio. Per Norcia-Cascia si va a sinistra, ma io, che non mi fido più di nessuno, tiro fuori la cartina, e mi accerto che la direzione giusta è quella opposta, indicata come "Piedipaterno", che è un paesino oltre la Forca di Cerro.

Tutto questo teatro dell'assurdo ha luogo mentre sulla mia testa si sono addensate nubi nerissime, e quindi ora mi tocca affrontare un passo (oltre 700 metri) col rischio di beccarmi il diluvio. Salgo come una freccia - mai scalata fu più celere - e mi getto giù dalla parte opposta. Comincia a piovere proprio quando sono alle viste le poche case di Piedipaterno. Trovo così riparo, e posso ripartire a pioggia cessata una ventina di minuti più tardi. In un fosso sul ciglio destro della strada giace un'automobile con le ruote al cielo, malamente schiacciata. Fra i soccorritori scorgo volti preoccupati. In questo tratto di strada, che torna ad essere in salita, vi sono delle gallerie in qualche caso male illuminate.

Al bivio Norcia-Cascia c'è un albergo, l'Albergo Ristorante Italia, che cito assai volentieri, perché è gestito da una famiglia di persone gentilissime, che benché non sia previsto per chi sosta una sola notte mi garantiscono anche la cena ("quello che mangiamo noi, se le va bene..."). Mi sono appena rifugiato al coperto, quando finalmente scoppia il gran temporale a lungo minacciato. Il riposo è del tutto indisturbato, la cena è eccellente. Hanno anche una rivendita di salumi e formaggi tipici di Norcia, e infatti l'antipasto è memorabile. La mattina successiva scoprirò che tutto questo, più la prima colazione, mi è costato solo 40 euro. Che bravi, no?


San GeminiSan GeminiSan GeminiSan GeminiSan GeminiSan GeminiDa Acquasparta a SpoletoSpoletoSpoleto
SpoletoSpoletoSpoletoSpoleto

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