Niente turismo, oggi. Tutto ciò che
posso concedermi, se voglio arrivare a casa per l'ora di cena, è
qualche sosta - una ogni 25-40 km - per bere e mangiare qualcosa, più
bere che mangiare. Per affrontare in giornata una distanza superiore
ai 250 km, tutto ciò che occorre è la concentrazione:
mantenere un'andatura costante, tra i 23 e i 32 kmh, a seconda della
direzione del vento, senza mai forzare e senza mai farsi venire l'idea
che si è stanchi. Non è bene superare i 40 km consecutivi
senza fermarsi per un rifornimento, perché si pagheranno poi.
Miracolosamente riesco ad entrare in Milano
nel modo giusto, e vi assicuro che arrivando in bici dalla via Emilia
non è impresa facile. Vi spiego come si fa: appena dopo il cartello
che segnala il termine della Via Emilia, ci si trova davanti a un bivio
fra due cavalcavia in curva: entrambi portano su strada proibita alle
biciclette. A sinistra v'è l'indicazione "San Donato centro",
a destra "Milano centro". Voi cosa fareste? Bravi: si va a
sinistra. Subito dopo infatti c'è un'altra deviazione a destra
per San Donato centro, e poco dopo ancora un cartello che indica la
stazione della metropolitana di San Donato, e Metanopoli. E' la strada
giusta. Immediatamente più tardi, c'è l'indicazione della
stazione ferroviaria di Rogoredo. E' nostra. In breve, senza aver commesso
alcuna infrazione, ci troveremo in Piazzale Corvetto, al riparo dalle
fameliche, invadenti tangenziali. Attraverso il centro di Milano prendendo
un mucchio di scorciatoie, e una manciata di minuti dopo le 20 eccomi
a casa.