Dopo il tempo da lupi di ieri mattina, fa
piacere vedere un bel cielo terso. Il sole è caldo, l'aria fresca.
Percorro la Promenade des Anglais sulla pista ciclabile e proseguo lungo
la costa fino ad Antibes, donde mi dirigo verso l'interno, precisamente
alla volta di Grasse.
Questo segmento d'itinerario non era previsto, non intendevo scendere
fino a Nizza, perciò non ho con me la tavola dell'atlante specifica,
e devo fidarmi del mio intuito (ahi), dei cartelli (doppio ahi), e della
gente del posto (qui andiamo meglio). Lasciando Antibes, trovare la
strada che conduca a Grasse e che sia percorribile in bici non è
semplicissimo. Quando si arriva a una complicatissima piovra fatta di
rotonde e sotto e sovrappassi, bisogna seguire l'indicazione di Mougiris,
e poi passare per il centro di questo paese: è la vecchia strada,
si può andare tranquilli. La RN 85, Route de Napoléon,
(1,
2,
3)
è un susseguirsi di colli. Ho perso il conto, ma mi pare che
siano cinque, sicché alla fine della tappa il dislivello superato
è di 1750 metri. Una Cisa al quadrato. Tuttavia i posti sono
belli. Purtroppo avvicinandomi ai 1000 metri di quota il tempo si è
guastato, e fra le 17 e le 18 ha piovuto ininterrottamente. Il gestore
della casupola in cui vende spuntini e bevande, su uno dei passi, dice
che in giornata sono passati molti cicloturisti. Lui ha l'aria di chi
non li seguirebbe per nessuna ragione al mondo, e intanto si sta preparando
con compiaciuta ostentazione una bella cioccolata calda, alla faccia
dell'estate imminente. Stasera sono capitato in uno di quei ristoranti
francesi dove la forma è tutto, ma proprio tutto. L'unica località
visitata, Grasse, è molto organizzata per il turismo, ma credo
debba il suo successo soprattutto alla vicinanza della Costa Azzurra,
un po' come San Marino da noi.
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