Oggi il tempo nasce bello e rimarrà
tale fino in fondo. A Castellane si prende la D952 delle Gorges du Verdon
(1, 2,
3). Nel
1999 avevo percorso la stessa strada in un pomeriggio uggioso e in senso
contrario; oggi c'è un bel sole. Incontro parecchi italiani:
una signora dall'accento inconfondibilmente milanese confida all'amica
che le cammina al fianco che sarebbe tentata di chiedermi un passaggio.
Pochi metri più avanti, il marito è impegnato in uno di
quei classici calembours franco-milanesi che piacciono tanto anche a
mio padre. Tutto ciò lungo l'unica deviazione dalla strada maestra,
2 km di discesa, e altrettanti di salita tosta perché è
una strada cieca e molto inclinata, per raggiungere un punto panoramico
(1, 2,
3) ai piedi,
grosso modo, del cosiddetto Point Sublime. La strada principale sale
fino a poco più di 1000 metri appena dopo il paese di Palud.
Per arrivare a Riez c'è da affrontare un po' di robusto saliscendi.
Oggi si vedono finalmente i primi cicloturisti; ce n'è uno che
per salutarmi in una lingua a me sconosciuta si sbilancia e per poco
non si fa stirare da una macchina. La strada da Riez a Vallensole sembrerebbe
il solito anonimo percorso di mezza montagna, e invece proprio a partire
da Vallensole (1,
2,
3)
diventa una magnifica rassegna di campi di lavanda alternati a campi
di grano (1,
2,
3).
La luce è quella magica di fine pomeriggio: un incanto, che dura
per circa 7 km di altipiano a quasi 600 metri di quota, dopodiché
si scende con regolarità fino ai 300 metri, per poi risalire
di un centinaio di metri per raggiungere Manosque. Bella tappa, sono
proprio contento.
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