Giornata calda, decisamente estiva, anche
se siamo ancora in primavera. Lascio Manosque passando in alto: c'è
una stradina, diretta a Dauphin, che è un inno alla quiete, e
non a caso incrocio un paio di podisti in tuta. Si sale fino ai 591
metri di un colle dal nome complicato, e poi si scende lasciando Dauphin
sulla destra e imboccando la D5, piuttosto vallonata, fino a incontrare
la RN100 che conduce ad Apt. Accanto alla strada maestra vi sono numerosi
spezzoni di ciclabile che decido di ignorare, perché è
mal pavimentata, e perché il traffico sulla statale è
comunque scarso. Dopo Apt (1,
2, 3),
dove faccio un giretto a piedi, il traffico si fa molto più intenso,
sicché prendo subito una deviazione sulla destra indicata come
via ciclabile verso Cavaillon. Ma me ne pento subito: la strada è
un saliscendi eccessivamente tortuoso sulle colline, e appena posso
torno sulla RN. Giretto a piedi anche a Cavaillon (1,
2),
da cui esco annegando nel traffico. Passati alcuni mostruosi svincoli,
però, s'imbocca lo stretto rettilineo alberato che conduce a
St-Rémy, lungo il quale mi fermo a chiacchierare un po' con una
coppia di genovesi (in macchina). Nel corso del pomeriggio ho fatto
la mia scelta fra Spagna e Bretagna: vince la seconda.
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