Una tappa di pianura, in Italia, a causa
di qualche cavalcavia di troppo, può arrivare a 100 metri di
dislivello. In Italia. In Francia si arriva tranquillamente, come oggi,
a 750. Ma tutte quelle gobbe, se non c'è troppo vento, le sopporto
volentieri, perché scongiurano il rischio di annoiarsi. Gran
caldo, oggi. Alle 22 fuori c'erano ancora 32 gradi. Si beve molto, moltissimo.
Peccato che in questi posti sia così difficile trovare delle
fontanelle, e le poche che si incontrano dichiarano di fornire "eau
non potable". Sia St-Jean-d'Angely (1,
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5,
6,
7)
che Niort offrono diversi motivi d'interesse. La strada che collega
questi centri è oggi, domenica, assai poco trafficata, ma comunque
quasi sempre ai lati della carreggiata si hanno a disposizione ampie
banchine transitabili, anche se spesso sono ricoperte da un manto d'asfalto
molto più rugoso. Particolarmente irresistibile la baguette di
oggi, comprata verso le 10 in un paesino (ricordo ancora che è
domenica). Per quanto piccolo possa essere un borgo qui in Francia,
non mancherà mai una boulangerie, aperta tutti i giorni e a qualsiasi
ora. A volte è l'unico negozio. Io prendo la mia baguette, cerco
di resistere alla tentazione di mangiarne subito un pezzo, non resisto,
e ripongo l'altra metà (se va bene) nel bauletto. Successivamente,
quando apro la borsa per qualsiasi motivo, il profumo di pane mi investe
e mi costringe nuovamente alla resa. La baguette quotidiana è
uno dei motivi principali per cui vengo così volentieri a pedalare
in Francia.
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