TAPPA 22 : QUIMPER - LAMPAUL-GUIMILIAU

 

 

111,6 km - Dislivello: 1100 metri - Gradimento: ***½

 

La giornata di pioggia sopportata ieri mi ha regalato un interessantissimo mal di schiena. Non ho problemi in sella, ma scendere, salire dalla bici, e camminare son tutti gesti che compio dando l'impressione a chi non sa che io stia cercando urgentemente un gabinetto per riparare alla meno peggio un danno già fatto. Fortunatamente oggi c'è il sole, che inizialmente fa un po' fatica a farsi strada fra le nuvole, ma col passare delle ore ci riuscirà sempre meglio. Il primo obbiettivo è Locronan, splendido borgo che raggiungo quando è ancora immerso nel silenzio e che lascio un'ora più tardi invaso dai turisti. Tutte le strade percorse oggi hanno le stesse caratteristiche: altimetria nervosissima, poco traffico, belle campagne alternate a freschissimi boschi (e di tutta questa freschezza non è che ne sentissi proprio il bisogno: all'ombra il vento, oggi non troppo aggressivo, mi fa pensare più volte al k-way). In mattinata mi attraversa la strada un animale stranissimo che non ho saputo identificare: poteva essere una lucertola enorme, o uno scoiattolo nano, o un cucciolo di donnola, o una mia allucinazione. Nel pomeriggio invece ho visto un coniglio selvatico, ma mentre cercavo di ricordare in quale tasca delle mie borse avessi riposto le verdurine per prepararlo in umido, la vispa bestiola è scomparsa nella boscaglia.

 

 

 

 

 

 

 

Sono entrato nella zona dei calvari, o per meglio dire degli "enclos": sono chiese, spesso con cimitero annesso nella medesima cinta muraria, affiancate da uno o più crocifissi di pietra. Uno bello è a Ste-Marie-du-Ménez-Hom (1, 2, 3, 4) , un altro è nel paese dove ho fatto tappa, Lampaul-Guimiliau, e dove ho gustato la migliore zuppa di pesce di sempre in ambito francese (la zuppa francese è solo liquida, niente a che vedere col cacciucco alla livornese). Qui a Lampaul-Guimiliau (1, 2, 3) stasera su 5 persone che incontro due sono ubriache fradice. Uno arriva barcollando con una tolleranza rispetto alla linea ideale di alcuni metri, e per poco, dopo aver esclamato "On arrive!", non viene travolto da una macchina, perché la sua linea ideale passa in mezzo alla strada. L'altro si siede su un gradino della chiesa e scaglia a terra con violenza una bottiglia di birra ancora piena. Giro al largo e mi rifugio in albergo. Il mal di schiena è veramente di quelli tosti: dubito seriamente di essere in grado di ripartire, domani mattina.


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LocronanLocronanLocronanPlonevez-PorzayLa seminaLa seminaSt-Marie-du-Menez-HomSt-Marie-du-Menez-HomSt-Marie-du-Menez-Hom
St-Marie-du-Menez-HomLe FaouLe FaouLe FaouLampaul-GuimiliauLampaul-GuimiliauLampaul-Guimiliau

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