Oggi percorso ciclisticamente piacevole,
con alcuni strappi impegnativi soltanto negli ultimi 15 km.; poco traffico,
placide campagne. Ogni tanto si sente un profumo di mais tostato proveniente
dalle industrie che trattano i cereali. Le mucche mi guardano e non
capiscono. Una giovane bovina vorrebbe fare amicizia, fa qualche passo
verso di me, ma poi la timidezza ha il sopravvento, e rinuncia fingendo
indifferenza. Che tenerezza (elogio esteso al controfiletto di stasera).
Il controfiletto (faux-filet) costa meno dell'entrecôte (bistecca),
ma di solito è più buono. Ho anche imparato che i camerieri
non dimenticano mai di chiedere quale grado di cottura si desideri per
la carne, ma poi il cuoco fa quello che gli pare, anche perché
la stessa bistecca cotta in un certo modo può essere considerata
al sangue da questi, e "à point" da quegli. Vitry-le-François
non offre altro che una brutta collegiata, e inoltre sulla piazza antistante
stanno pulendo le vasche, e a parte il frastuono, c'è un gran
puzzo di pesce passato da molto tempo a miglior vita. Joinville invece
è carina (1,
2, 3).
Vi è un numero abnorme di alberghi rispetto alle dimensioni della
cittadina, ma ci sarà qualche ragione. All'Hotel du Nord, fra
camera (grande e con tutte le comodità, fra cui ben 9 prese di
corrente!), cena (semplice ma buona) e petit-déjeuner non si
raggiungono i 50 euro. Consigliato! Ma ragionando cicloturisticamente,
se passate da un'altra parte è meglio. Se non ci fossi già
stato di recente, sarei andato a Troyes (niente sarcasmo, prego, Troyes
si legge Truà).
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