Movendomi da Joinville ho trovato naturale
seguire l'indicazione per Chaumont, dimenticando che l'itinerario che
avevo pianificato era un altro. Ho dovuto così affrontare le
insidie del traffico pesante, abbandonando la RN solo nei tratti in
cui vi erano alternative. In una di queste occasioni mi ha attraversato
la strada, a una distanza di pochi metri, un giovane capriolo. A Chaumont
c'è una bella basilica nella città vecchia (1,
2, 3,
4, 5,
6, 7),
e poco altro. Sono in piena crisi della quinta settimana: fiato corto,
orecchie chiuse, passo incerto. I sintomi sono arrivati senza preavviso
ieri pomeriggio, e in modo altrettanto subitaneo mi abbandonano nel
primo pomeriggio di oggi. So che non ritorneranno. All'ingresso di Chaumont
c'è da affrontare una rampa in rettilineo sotto il sole di mezzodì.
All'uscita dalla cittadina non commetto lo stesso errore di stamane,
e seguo la bella strada, cicloturisticamente ideale, che segue il corso
del Suize, in un ambiente che forse anche per l'assonanza del nome mi
ricorda i paesaggi dell'altipiano svizzero. Langres vista da fuori,
avvolta in una cerchia di mura su un colle, promette molto di più
di quanto non mantenga.
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