E' la giornata in cui si accende la spia
grigia. Quando giunge il momento in cui invece di pensare "che
bello, domani vado a ...", mi dico "che palle, domani mi tocca
andare a ...", è ora di pensare al ritorno a casa. Oggi
è il 14 luglio, festa nazionale. Almeno in queste zone, non credo
dappertutto, si festeggia facendo scoppiare petardi. Non mi sembra un'idea
brillante, soprattutto pochi giorni dopo gli attentati di Londra. La
strada che ho scelto è un percorso decisamente agreste, che passa
per paesini così piccoli che in molti di essi non esiste nessuna
bottega, neppure, pensate, la boulangerie. Finalmente a Fontaine-Française
(1,
2,
3,
4,
5)
trovo una boulangerie aperta, e anche un bel castello. Poco dopo arrivo
a Bèze (1,
2, 3,
4), che si
dichiara uno dei 700 borghi più belli di Francia. Per tutta la
giornata è un susseguirsi di gobbe assassine. Sul sadismo dei
francesi nel disegnare le loro strade mi sono già espresso. Nel
pomeriggio un capriolo mi sfreccia davanti al naso, perdendosi immediatamente
nella boscaglia. A Dole i pochi monumenti importanti sono assai ben
illuminati. L'aria è tiepida, i giorni del golfino sono ormai
lontani, mentre l'Italia è sempre più vicina, e il cambio
della mia bicicletta funziona proporzionalmente sempre peggio.
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