Lo sapevo già che il Jura non mi
piace, ma questa volta l'ho attraversato per necessità, cioè
per seguire la traiettoria più corta fra Dole e Bourg-St-Maurice.
Ciò che mi ha stupito è vedere oggi tanti cicloturisti.
Non ne vedevo uno da almeno 10 giorni, ma mi chiedo cosa ci vengono
a fare in una delle regioni meno interessanti della Francia. C'era anche
la classica famigliola olandese (la definisco classica perché
sono gli olandesi che viaggiano così): papà con carrello,
mamma sul tandem con la figlia più piccola e due borsoni, figlioletto
più o meno decenne per conto suo, senza bagagli. Si lamentavano
del vento. Strano, dalle loro parti dovrebbero esserci abituati, però
effettivamente oggi il vento ha disturbato parecchio. Il saliscendi
si è mantenuto accettabile fino agli ultimi 7-8 km. E' questo
che non sopporto più della Francia, dopo 35 giorni in bicicletta:
tu pensi di essere arrivato, e invece ti si para davanti un salitone
finale, come sempre non ben segnalato dalle carte Michelin, che dei
ciclisti se ne infischiano allegramente, e quando finalmente sei in
cima, discesone e nuovo salitone per un ingresso trionfale nella località
d'arrivo. Come sempre, gallerie e viadotti non sono contemplati: si
sa, costano. Caldo, siamo sui 35°. Stasera per la prima volta da
anni sento le gambe pesanti, e naturalmente si è appena guastato
l'ascensore dell'albergo (per colpa del caldo, dice il proprietario).