Ho terminato alla bell'e meglio all'una di ieri sera tutto
il lavoro impostomi dal decesso improvviso del mio pc occorso quattro
giorni fa. Il dubbio fra una partenza stamane, sabato, ed una più
tranquilla domenica viene risolto con la condizione di svegliarmi
a un orario umano (7,15) e partire con comodo.
Quando l'irrinunciabile rituale del passaggio all'edicola
sotto casa per una sorta di punzonatura spirituale è compiuto,
sono le 8,55. La giornata si preannuncia calda ma non caldissima.
Il vento, da nord (e io vado a sud, che bello!), è fresco.
Diciamo che è una brezza sostenuta. Com'è noto, nei
racconti dei ciclisti quando è a favore è una brezza,
quando è contro è una bufera.
Il primo appuntamento turistico di oggi, la Certosa di Pavia,
è penalizzato dalla copertura per lavori di restauro della
magnifica facciata. Non mi resta che fare un giretto all'interno della
chiesa, un po' in imbarazzo per i miei calzoncini corti che come in
tutte le chiese abbaziali non sono molto graditi, nonché sbirciare
attraverso un cancello chiuso il mirabile chiostro piccolo.