Da Adrall si diparte, sulla destra, la strada
che mi condurrà al Collado del Cantó, a quota 1725 metri.
Mi ero fatto l'idea che si trattasse di una salita dolce, tranquilla,
e invece si rivela fin dalle prime rampe estremamente dura, con frequenti
muri ben oltre il 10%. La temperatura fluttua fra i 37 e i 39 gradi,
ma c'è poca umidità, e il venticello che arriva da sud
è fresco, quindi le condizioni climatiche sono tutto sommato
più che sopportabili.
Dopo pochi chilometri s'incontra, in concomitanza
con una breve rampa che sembra quella del garage del mio condominio,
un bel villaggio dal nome macchinoso: La Parròquia d'Hortò.
Qui ho la bella idea di picchiare una clamorosa testata contro una tettoia
molto bassa sotto cui stavo per rifugiarmi per vedere meglio, all'ombra,
il monitor della mia fotocamera. Nonostante la sensazione iniziale fosse
quella di essermi rotto il cranio, dopo una veloce e un po' approssimativa
auto-medicazione, non mi resterà che l'evidenza della ferita
lacero-contusa per i successivi 10 giorni. Il berretto di cotone ha
certamente limitato i danni. Li avrebbe addirittura annullati il casco,
che io però non porto, e che comunque dal momento che stavo fotografando,
in quel frangente non avrei certamente indossato.
La salita misura complessivamente 26 km, con
un dislivello di circa 1080 metri (da 690 a 1725, ma con un paio di
malefiche contropendenze che provvedono a disfare una parte della matassa
pazientemente raggomitolata). Nonostante le pendenze si facciano vieppiù
agevoli, verso la fine, a circa 7-8 km dalla vetta, vorrei proprio essere
altrove, ma ciò ovviamente non è possibile. Insomma, il
percorso non è entusiasmante, ma scoprirò domani che il
sacrificio non è stato vano.
Lungo la discesa s'incontra un altro bel borgo
antico, Vilamur, che merita certamente una sosta.
Tappa a Sort, nel primo albergo in cui m'imbatto.
Avrei fatto bene a cercare un po' più a lungo, perché
questo appartiene a una catena di hotel, e nonostante si trovi in una
località turistica di non eclatante prestigio, è decisamente
più caro rispetto alla media spagnola (ma pochissimo al di sopra
di quella francese).