Le aspettative dividevano la tappa in due: una piacevole mattinata alpina e un noioso pomeriggio di trasferimento. Direi che ci avevo preso.
Il trasferimento sarebbe, nei programmi, e a parte l'ultima tappa, l'unico di tutto questo ciclogiro, quindi l'ho sopportato come un dente da togliere per eliminare il fastidio. Ciò che ha inasprito la pena è stato il forte vento contrario quasi costante da poco prima di Modane fino all'arrivo.
Per essere onesti il percorso non è proprio una schifezza. Non ci sono grandi cose da vedere, ma il paesaggio offre qualche spunto, per esempio nella piccola deviazione poco dopo La Chambre: c'è una salitella in più da fare ma si attraversano un paio di paesini molto graziosi in un bell'ambiente naturale.
Invece la seconda deviazione consigliata ai ciclisti da un cartello a circa 15 km da Chambéry avrei fatto meglio ad evitarla: è molto contorta e aggiunge chilometri e dislivello quando ormai la meta di Chambéry era vicina. Ci sono altre segnalazioni analoghe più avanti sulla D1006, ma mi sono ben guardato dal seguirle.