TAPPA 14 : MORET-SUR-LOING - CHARTRES

 

Chartres

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115,3 km - Dislivello: 705 metri - Gradimento: ***

 

 

Prima incombenza della giornata quella di riportare in pressione le gomme. In particolare quella anteriore, che è piuttosto molle. Troverò presto ciò che mi occorre, ma l'adattatore che ho comprato prima di partire è poco... adatto, e faccio un po' di fatica. Quello che avevo prima, e che purtroppo ho smarrito, aveva la parte da abbracciare con l'attacco del compressore più lunga.

Fontainebleau mi aspetta 12 km più in là. Fontainebleau è, sostanzialmente, il suo castello; lo sorprendo alle spalle, entrando nell'ampio parco (con la bici condotta a mano, secondo indicazione). Poi lentamente lo aggiro, chiudendo con la parte anteriore, che al mattino è contro sole. La mia impressione, onestamente, è che la bellezza non sia pari alla grandezza.

Riparto che è quasi mezzogiorno.

Milly-la-Forêt, che non è il nome di una spogliarellista non depilata, ma quello di una località situata sull'asse Fontainebleau-Chartres, si raggiunge dopo una ventina di chilometri attraverso la foresta di Fontainebleau..Vi si può ammirare un bel complesso chiesa-lavatoio-castello, sulla sinistra della strada statale all'uscita del borgo. Nella piazza principale c'è invece un bel mercato coperto antico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sempre lungo al medesima strada statale s'incontra Etampes, che riserva qualche motivo d'interesse (Notre-Dame, Municipio), ma è costruita in un modo un po' contorto che mal si addice alla circolazione automobilistica. Infatti è un caos.

Seconda merenda quotidiana (una baguette lunga almeno mezzo metro), e via verso la meta della nostra gita, che però dista da Etampes circa 57 km, e sono già le sei meno un quarto. Fingo di essere un vero ciclista e macino la distanza rimanente, per strada bucolica un po' piatta ma gradevole, con l'intenzione di arrivare a Chartres entro le 21. Il programma viene rispettato.

La proprietaria dell'albergo è restia a darmi la camera perché pur avendomi già detto che è proibito fare il bucato e avendole io assicurato che non ne avevo alcuna intenzione, è convinta che i cicloturisti siano dei mentitori (figuriamoci quelli italiani, poi). Alla fine però mi offre l'aperitivo e si parla di politica. Sostiene che noi italiani ci lamentiamo di Berlusconi, ma Sarkozy è uguale. Mi riservo di non crederle. Io un periodo di prova a presidenti invertiti lo farei volentieri.

Ceno ad una brasserie nella piazza della famosa cattedrale, appena in tempo per assistere poi ai giochi di luce sulla facciata principale e sulla laterale sinistra. Giochi proposti anche in altri punti della città, compresa la chiesa di Saint Pierre, che vedo dalla finestra della mia stanza.

 


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