TAPPA 1 : MILANO - ASTI

 

 

143,5 km - Dislivello: 200 metri - Gradimento: **

 

Lo scenario climatico alla partenza non ha precedenti simili: sole, cielo blu - ma proprio blu, vento; condizioni che a Milano negli ultimi anni vediamo sempre più spesso. Il vento non è molto forte, fino a Vigevano, e mi consente di tenere un'andatura passabile lungo il Naviglio Grande. A Vigevano (1, 2, 3, 4, 5, 6) faccio una lunga sosta, dedicata alla sua Piazza Ducale, una delle più belle piazze d'Italia. E' un bene ch'io inauguri con un luogo così incantevole il mio viaggio, perché aiuta la mia testa a pensare in avanti, e non a quello che lascio. All'uscita da Vigevano il vento si fa inaspettatamente furioso, e non mi darà tregua fino alla fine. Va bene che sono diretto in Francia e mi dovrò abituare, ma non si poteva aspettare un po' di più? Inutile dire che non soffia a mio favore, altrimenti non ne parlerei, limitandomi semmai a vantare la mia invidiabile condizione fisica, che in realtà è appena accettabile, dal momento che quest'anno mi sono allenato pochissimo. Fino a mezzodì il traffico è abbastanza intenso, nonostante sia sabato, dopo si attenuerà. Da Mortara avrei dovuto dirigermi verso Olevano, ma considerato che è ora di pranzo, preferisco proseguire per la statale, tanto non c'è nessuno.

 

 

 

 

La seconda e ultima attrazione turistica della giornata è il castello di Sartirana Lomellina (1, 2), dopo è solo un pedalare controvento cercando di non far insorgere il tradizionale mal di stomaco del primo giorno di viaggio. C'è solo qualche pallida avvisaglia, ma riesco a limitare i danni al minimo, evitando di forzare, e quindi accettando le cadenze blande che il vento di piglio tipicamente francese m'impone. Il tracciato, piatto fino a Valenza, s'innervosisce dapprima con una collina che mi porta a circa 200 metri d'altitudine, e poi con una serie di gobbe, anch'esse alla francese, da Alessandria ad Asti. Soprattutto nella zona delle risaie, innumerevoli volatili ai lati della strada, a volte anche in mezzo (le gazze, soprattutto). Sono abituati alle automobili, e quindi tendono a non muoversi (e quelli in mezzo alla strada infatti talora rimangono stampati sull'asfalto), ma quando arrivo io con la mia bicicletta, apriti cielo. E' la solita storia degli ultrasuoni.


VigevanoVigevanoVigevanoVigevanoVigevanoVigevanoSartirana LomellinaSartirana Lomellina

Prosegui il viaggio (tappa 2)

Torna alla pagina principale di questo ciclogiro

Torna alla prima pagina sul cicloturismo                                                       Home Page